lunedì 4 luglio 2011

Storyboard 3



1968..."The night of living dead"... titolo che segna una rivoluzione epocale nel genere horror e che ne  cambierà per sempre i connotati.
La trama la conosciamo tutti, o almeno dovremmo, quel che mi premeva fondamentalmente affrontare in breve all'interno di questo intervento è il carattere intrigante del film, la sua essenza intrinseca.
Per prima cosa ricordiamo quali sono state effettivamente le vere fonti di ispirazione di George A. Romero: le celeberrima quanto sublime serie a fumetti "Tales from the Crypt", ma soprattutto il leggendario libro "Io sono leggenda" di Richard Matheson.
Quest'ultimo in particolare narra le vicende dell'ultimo uomo sulla crosta terrestre a contagio avvenuto, in seguito alla mutazione degli esseri umani in ghoulies. George Romero ha ripreso l'originale idea di Matheson domandosi: che cos'è successo prima del contagio? Cos'è accaduto durante il dilagare l'irreversibile epidemia?
Questi interrogativi lo hanno portato a scrivere insieme a John A. Russo una sceneggiatura elaborata ma pensata per un film a basso costo ed effettivamente il costo di "the night" era per l'appunto contenuto: si parla infatti di 140'000 dollari, cifra che fa piombare il film nella categoria B-movie(che non è un dispregiativo, ma significa soltanto film a basso costo).
La pellicola è ricca di temi succosi talvolta subliminali, ne è un esempio la denuncia sotterranea alla guerra del Vietnam. Le atmosfere mortifere si rifanno infatti al clima respirato nelle zone di guerra del Vietnam dal 1962. Tom Savini, Demiurgo degli effetti speciali nei film di Romero, è stato lui stesso protagonista della suddetta guerra come fotografo militare, esperienza che lo ha segnato per innumerevoli anni lasciando cicatrici indelebili nel suo incoscio.
La critica alla guerra però è ancora appena accennata rispetto a "the day of the dead"(1985) ed è proprio Romero a non citare il Vietnam tra contenuti nascosti del film.
Interessante è l'evoluzione dei rapporti umani nell'orrorifica vicenda: le relazioni sono spesso messe in discussione a causa di una variegata successione di situazioni estreme che porteranno il gruppo a sfaldarsi e a far prevalere l'individualismo generale. Questo un altro della masnada di temi dei quali la pellicola è uno stendardo nonchè un tema molto caro nella filosofia romeriana...
Pare inoltre che il protagonista di colore Ben interpretato da Duane Jones non fosse stato una scelta del tutto mirata, o almeno così afferma il regista. Ricordiamoci che ci troviamo nel '68, anno di rivoluzioni che coinvolgono ogni fronte(emancipazione femminile, rivoluzione studentesca, sperimentazioni cinematografiche/musicali), il che implica dei dubbi obbligatori riguardo alla scelta "casuale" di Jones come protagonista. Il medesimo meccanismo accade infatti per la scelta di Giuda in Jesus Christ Superstar.
Soffermiamoci un attimo sulla simbologia e sulla gravità metaforica che i non-morti hanno in "the night". Essi incarnano un'idea specifica all'interno di ogni opera romeriana riadattandosi ad un contesto sociale mondiale. Ne "La notte dei morti viventi" gli "zombie", anche se azzardato definirli così,  vestono il velo di una critica che parteggia per le classi basse sfruttate, quelle che dovrebbero scaturire una vera e propria rivoluzione. È la rivalsa dei ceti oppressi: notare il vestiario dei morti viventi.
Il motivo horror sta qui infatti... chiunque può essere uno zombie... i tuoi vicini di casa, i tuoi conoscenti, i tuoi familiari, risvegliati dal torpore generale si avvinghiano sui superstiti viventi.
Il finale è forse l'elemento di massimo pathos del film: Ben unico sopravvissuto alla tremenda nottata viene colpito da un proiettile sparato da un gruppo di americani risoluti guidati dallo sceriffo di turno, come se tutto quello che ha preceduto quel momento non fosse valso a niente. Domanda: Il tiratore bianco ha colpito Ben scambiandolo per uno dei living-dead o era consapevole che Ben fosse vivo e vegeto e di colore?
Il pathos allora aumenta se analizziamo la funzione metaforica della scena, che tende a sottolineare un'unica cosa: la mancanza di giustizia.
non v'è al mondo una vera giustizia...

Curiosità:
Il titolo originale del film era "the night of flesh eaters" .

Nessun commento:

Posta un commento